E-commerce multilingua
Come vendere all’estero
Gli e-commerce hanno ampliato possibilità e opportunità per le piccole e medie imprese. Vendere online è sempre più facile, come lo è raggiungere nuovi potenziali clienti. In un mondo sempre più interconnesso diventa necessario ampliare gli orizzonti e spingersi anche alla conquista di nuovi mercati: ecco come farlo online
Fino a qualche anno fa vendere all’estero era un lusso che non tutti potevano permettersi. Bisognava avere una perfetta conoscenza del mercato a cui si era interessati e bisognava stabilire relazioni con intermediari del luogo. Si trattava di un modus operandi che solo grandi aziende potevano mettere in essere.
Gli strumenti digitali hanno, per fortuna, allargato le possibilità delle imprese italiane. L’interconnessione dei mercati e il fascino del Made in Italy hanno fatto il resto. Ad oggi basta un e-commerce ben fatto e ben tradotto per poter ampliare notevolmente il proprio pubblico, con ricadute positive su popolarità, autorevolezza e fatturato. Vendere all’estero, in alcuni casi, ha totalmente cambiato il core dell’azienda, in quanto non è infrequente trovare un target ideale fuori dalle mura domestiche.
Partecipare alla rete commerciale internazionale, come si è già anticipato, è semplicissimo. Ecco come realizzare tecnicamente questo piccolo-grande passo in avanti che – nel migliore dei casi – potrebbe dare alla propria azienda quel boost ardentemente ricercato.
E-commerce in multilingua vs e-commerce tradizionale: quali sono le differenze?
Vista la grande disponibilità di guide, software e professionisti, molti hanno deciso di creare il proprio e-commerce, in modo da proporre autonomamente prodotti o servizi. Creare un e-commerce “di proprietà” è sempre la soluzione ideale per vendere online. I grandi marketplace, pur avendo un bacino d’utenza infinitamente più grande, possono rendere poco convenienti le transazioni online per via degli alti costi di intermediazione. Vendere in proprio aiuta a guadagnare il 100% dalla vendita dei prodotti, poter gestire in autonomia campagne, scontistica, prezzi e format della scheda prodotto.
Per la maggior parte dei CMS, ovvero la piattaforma alla base della realizzazione di un sito web, sono ben poche le differenze tra e-commerce in monolingua e quelli in multilingua. È infatti quasi sempre prevista la possibilità di tradurre i contenuti e creare nuove schede di prodotto per il mercato di riferimento.
La differenza risiede, semmai, nella gestione di ogni singola pagina. In altre parole non basta tradurre automaticamente i contenuti e proporre a utenti stranieri il “clone” della pagina madre. Bisognerà adattare contenuti, foto, descrizioni, call-to-action, ma anche tutti gli elementi SEO, in modo da risultare ben indicizzati nel paese estero in cui si vuol vendere. Tutto infatti inizia dal dominio scelto per vendere all’estero: sarà il medesimo del sito principale, si acquisterà un altro dominio? Vediamo cosa c’è da sapere.
E-commerce in multilingua: quali sono le opzioni per il dominio?
Il primo nodo da sciogliere nella realizzazione di un e-commerce in multilingua è quella del dominio. Com’è ben noto il nome del dominio è il biglietto da visita dell’intero sito. È da questo elemento che l’utente/cliente decide se visitare o meno un sito. Molti consumatori potrebbero quindi essere reticenti ad acquistare su un dominio che termina in .it o, in alternativa, con domini molto lunghi fatti per differenziare la versione italiana da quella internazionale.
In tal caso le alternative principali sono tre: utilizzare un dominio di primo livello, un dominio di secondo livello oppure optare per le sottocartelle. Nel primo caso si tratta di creare un sito ex novo, anche se ricalca fedelmente il sito originale. In altre parole a “miosito.it” si affiancherà “miosito.es”, “miosito.de” e così via. Si tratta di un investimento commerciale cospicuo che – però – potrebbe essere ripagato da una strategia ambiziosa.
Nel secondo caso si opta per un dominio di secondo livello o sottodominio. Per fare un esempio concreto: a “miosito.it” si affiancherà “es.miosito.it”. Anche questa è una scelta importante: sarà come gestire due siti diversi fra di loro, anche se unificati sotto lo stesso indirizzo. Terza e più veloce alternativa riguarda l’uso di sottocartelle (miosito.it/es). La scelta è decisamente economica e facile da implementare. Potrebbe, però, presentare alcune criticità in fase di indicizzazione e posizionamento SEO.
Creare articoli di blog in lingua contribuisce ad aumentare la fiducia
Realizzata una nuova versione del sito web non resta che conquistare la fiducia dei clienti. Non bisogna mai ricorda che la propria attività – agli occhi di un pubblico differente – risulta straniera. Una buona traduzione è sicuramente un ottimo inizio, ma ci sono altre strategie da adottare per vincere la comprensibile reticenza.
Proporre recensioni verificate di connazionali può aiutare a vincere la diffidenza e procedere nella navigazione. Utilissimo può essere anche un blog che presenti informazioni sul settore di riferimento e sull’azienda in sé. Tramite lo storytelling, quindi, si potrà convincere il cliente dell’affidabilità e della qualità del prodotto. Creare appositi articoli di blog, oltretutto, aiuta anche il posizionamento del sito per parole chiave molto importanti: uno strumento indispensabile per battere la concorrenza!
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