Pop-Up Store
Consigli e strategie
La relazione fra cliente e catena di retail è radicalmente cambiata dopo la pandemia. In un periodo in cui si preferiscono relazioni ibride, la temporaneità diventa un valore aggiunto. Ecco perchè investire in un pop-up store e quali sono i costi da affrontare
Le nostre città si sono riempite a macchia d’olio di pop-up store o temporary store. Negozi ben allestiti e curati che – nel giro di pochi mesi – lasciano il passo a un nuovo brand o prodotto. Nulla di strano in tutto ciò: è una strategia di marketing studiata nei minimi dettagli che può portare interessantissimi risultati e lanciare, finalmente, un brand emergente.
I temporary store, com’è possibile immaginare, sono congeniali all’economia del tempo presente. In primo luogo aiutano a ripopolare le città e – in particolare – le vie dello shopping. Molti negozi hanno tristemente lasciato spazio a serrande abbassate o vetrine impolverate: un continuo avvicendamento di nuovi marchi, seppur temporaneamente, dà lustro e respiro ai centri cittadini.
Questa formula di retail, d’altro canto, aiuta anche gli imprenditori: non dovendo stringere contratti lunghi e onerosi, possono guardare al futuro con maggiore serenità. Il pop-up store, infine, è molto apprezzato anche dai clienti, specialmente dalle fasce d’età più giovani. La ragione è semplice: hanno finalmente modo di toccare con mano un brand che nasce e si sviluppa online, trovando l’ennesima occasione di fare comunità. Ma quali sono i principali scopi di un temporary store? Scopriamolo insieme.
Marketing e cura dei dettagli: la ricetta vincente per un temporary store
Perchè investire su questo particolare tipo di business? Le ragioni sono diverse. A differenza di un negozio tradizionale, che basa il suo ruolo nella disponibilità illimitata e prolungata nel tempo, il temporary store gioca sulla novità, sulla curiosità, sull’hype e soprattutto sull’esclusività. La molla che spinge il cliente a comprare è, per l’appunto, l’apertura limitata o la limitata disponibilità di prodotti e servizi.
Questa condizione di urgenza, se gestita correttamente, può aiutare a ripagare (a breve e lungo termine) l’investimento fatto. Ne consegue che i motivi per cui aprire un pop-up store potrebbero essere:
- Promozione di un nuovo prodotto in edizione limitato;
- Apertura temporanea di un punto click and collect;
- Lancio di un nuovo brand o rebranding;
- Test commerciale su determinate aree geografiche;
- Catturare l’attenzione e stimolare l’hype;
- Organizzare eventi a tema.
In altre parole, ciò che questo periodo particolare ci ha insegnato è che, seppur online è possibile fare tutto, metterci la faccia è sempre positivo. Naturalmente per gestire al meglio l’apertura di un pop-up store serve una strategia di marketing precisa e infallibile che, partendo dagli scopi dell’operazione, dovrebbe andare a colpo sicuro.
Come organizzare una campagna pubblicitaria adatta
Nell’apertura di un temporary shop bisogna preparare al meglio la fase preliminare. Target e profilazione del cliente tipo sono passaggi irrinunciabili. Bisogna sapere perfettamente a chi rivolgersi e in quali termini. Creare attesa, d’altronde, è molto difficile: è importantissimo cercare le giuste leve per catturare l’attenzione.
Bisogna quindi investire: campagne Ads, campagne social e – perchè no – marketing tradizionale che includa volantinaggio e affissione di manifesti pubblicitari. Trattandosi di una realtà local è importantissimo che sia coinvolta la stampa, i media tradizionali e – tramite la comunità locale – assicurarsi un proficuo passaparola.
Il terzo passo è rendere interessante l’apertura. Organizzare un evento di inaugurazione è probabilmente la strategia migliore, in quanto il nome degli ospiti (per quanto possibile coerente con i valori del brand) fungerà da volano per raccogliere l’interesse dei potenziali clienti.
La parte spesso trascurata, ma altrettanto importante, è ovviamente quella di catalizzare i risultati del periodo d’apertura in una strategia a lungo termine. Si è raggiunto l’obiettivo sperato? I clienti sono stati fidelizzati? C’è nuova brand awareness? Ottimo: è arrivato il momento di cogliere i frutti e non lasciarsi scappare le occasioni costruite!
I costi di un pop-up store
Trattandosi di un punto vendita fisico i costi – in genere – variano da città a città. La grandezza del negozio, il personale impiegato, il prestigio della città possono fare davvero la differenza. Secondo alcune stime per aprire un pop-up store di piccole dimensioni potrebbero servire anche 30.000 euro al mese.
Naturalmente però ci sono alcuni vantaggi. Se il negozio apre per meno di 30 giorni non si dovranno richiedere tutte le autorizzazioni canoniche per le nuove attività commerciali. Che, da un certo punto di vista, è un notevole risparmio di forze e soldi.
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